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Style Jump – Calendario Pirelli 2017

Un salto avanti, ed è già al 2017.
Ecco le immagini della seduzione secondo Pirelli per il terzo millennio.

Immagini intense  sottolineate dalla scelta del bianco e nero per raccontare volti e corpi di donne senza maschera, senza trucco.


Da Helen Mirrer a Julianne Moore, da Charlotte Rampling a Lea Seydoux, le attrici  si fanno ambasciatrici di  una bellezza diversa, non artefatta. Non più ammiccanti e spogliate, ma  più nude del nudo.


E’ così che il grande fotografo Peter Lindbergh, alla sua terza volta, interpreta il pirelli calendar con sensibilità: un elogio all’imperfezione!


È stato presentato a Parigi il Calendario Pirelli 2017 realizzato da Peter Lindbergh, uno dei più affermati fotografi a livello internazionale. Con l’edizione 2017, che segue quella firmata da Annie Leibovitz nel 2016, il maestro tedesco diventa l’unico fotografo a essere stato chiamato a realizzare il Calendario Pirelli per la terza volta, dopo il 1996 scattato in California nel deserto di El Mirage e il 2002 realizzato negli Studios della Paramount Pictures a Los Angeles. Nel 2014, inoltre, era stato sempre Lindbergh, insieme a Patrick Demarchelier, a realizzare gli scatti celebrativi dei 50 anni del Calendario che, nato nel 1964, è giunto quest’anno alla sua quarantaquattresima edizione (tenuto conto di alcune pause nella sua pubblicazione).
A spiegare il filo conduttore del Calendario Pirelli 2017 è lo stesso fotografo: “In un’epoca in cui le donne sono rappresentate dai media e ovunque come ambasciatrici di perfezione e bellezza, ho pensato fosse importante ricordare a tutti che c’è una bellezza diversa, più reale, autentica e non manipolata dalla pubblicità o da altro. Una bellezza che parla di individualità, del coraggio di essere se stessi e di sensibilità”. Il titolo “Emotional” scelto da Lindbergh vuole quindi sottolineare come l’intento dei suoi scatti sia stato quello “di realizzare un Calendario non sui corpi perfetti, ma sulla sensibilità e sull’emozione, spogliando l’anima dei soggetti, che diventano quindi più nudi del nudo”.



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