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Jump CONCORSO D’ELEGANZA VILLA D’ESTE Lancia Astura Serie IV

Ad un primo sguardo, la Lancia Astura Serie IV colpisce per sobrietà ed eleganza. Ad uno sguardo più attento, questa potente cabriolet a quattro posti – disegnata da Pinin Farina a cavallo della seconda guerra mondiale – rivela un cambiamento stilistico in essere e anticipa visioni e tendenze tipiche degli anni ’50. È forse per questa ragione che la Lancia Astura Serie IV ha saputo entusiasmare il pubblico di appassionati presenti oggi a Villa Erba aggiudicandosi il Trofeo BMW Group Italia del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Nel 1937, con l’avvento della quarta serie, cessa la disponibilità di autotelai Astura a passo corto. Quest’ultima serie si propone infatti con un’unica misura di passo, ulteriormente allungato sino a rasentare i tre metri e mezzo (347,5 cm per l’esattezza). Di fatto, questa ultima Astura prende il posto della Dilambda(ormai sparita dai listini) e il suo telaio viene spesso utilizzato per ospitare carrozzerie di tipo Ministeriale (Boneschi e Pininfarina gli autori di gran parte di queste carrozzerie, talvolta monumentali).

La novità maggiore risiede nel telaio, che ora è del tipo a pianale abbassato, anche se variazioni di un certo rilievo si hanno anche all’impianto frenante (che ora è del tipo a comando idraulico anziché meccanico), alle sospensioni (con molle di maggior diametro anteriormente e balestre di maggiore lunghezza posteriormente). Cambiano le ruote, che ora sono in acciaio a razze del tipo “Fergat” e che possono avere la misura di 15×45 o di 16×45, mentre viene incrementata la capacità del circuito di raffreddamento (ora di 19 litri). Il peso dell’autotelaio aumenta di 50 kg rispetto alla precedente versione a passo lungo e ora è di 1.050 kg. La velocità massima dichiarata dalla casa scende quasi impercettibilmente (da 130 km/h a 128 km/h) e anche la capacità di superare forti pendenze si riduce sensibilmente (il valore massimo possibile, in prima marcia, scende e si attesta attorno ai 25°) La numerazione progressiva va da 4 a 426, quella dei telai da 41-2905 a 41-3326, più 2 esemplari costruiti probabilmente nel 1942. La quarta serie Astura verrà prodotta in 423 esemplari, fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale

La Lancia Astura è un’automobile prodotta dalla casa torinese dal 1931 al 1939. Dal motore dell’ultima serie della Astura derivò il propulsore dell’autoblindo Lince, talvolta indicata come autoblindata Astura

Il Trofeo BMW Group Ragazzi ha premiato ancora una volta il genio avveniristico dell’allora capo progettista della carrozzeria Bertone, Marcello Gandini. Il design “spaziale” e gli interni argentati della Lamborghini Marzal (1967) hanno conquistato il cuore (e il voto) dei più giovani.

La Lamborghini Marzal è una concept car presentata dalla casa automobilistica italiana Lamborghini al salone dell’automobile di Ginevra del 1967 Disegnata da Marcello Gandini per conto di Bertone, fu creata con l’intento di creare per Ferruccio Lamborghiniuna granturismo con 4 posti veri. Tra i segni caratteristici vi erano le portiere con ampie superfici vetrate e con apertura ad ala di gabbiano realizzate, come anche il tetto, dalla azienda belga Glaverbel.

Gli interni erano interamente realizzati in colore argento per accentuare ulteriormente la luminosità dell’abitacolo. Il motivo centrale del disegno era l’esagono che si ripeteva, tra l’altro, nel cruscotto, sul lunotto posteriore e nel taglio porte. Il propulsore, 6 cilindri e 1.965 cm³ di cilindrata, fu ottenuto sezionando in due il 12 cilindri della Lamborghini Miura. La trasmissione era a 5 rapporti. Dal punto di vista meccanico, è stata l’unica Lamborghini a sei cilindri. Il motore della Marzal fu girato di 180 gradi rispetto a quello della sua antesignana, facendo sì che la prima marcia si trovasse in basso, lontana dal volante. La velocità massima era di 225 km/h Il posto per i 4 passeggeri fu ottenuto grazie ad un telaio 12 centimetri più lungo di quello della Miura e tramite un posizionamento del motore a sbalzo dietro l’asse delle ruote posteriori.

La Marzal rimase un esemplare unico, anche se servì come ispirazione stilistica per le linee della successiva Lamborghini Espada.Il design della Marzal fu così innovativo da attirare svariati produttori di modellini, tra cui Politoys (poi Polistil), Dinky e Matchbox, che la riprodussero, anche se in colori non originali come l’arancione.

Pur essendo classificata come una concept car era perfettamente funzionante, al punto che fu guidata pubblicamente dalla principessa Grace e da suo marito al GP di Monaco del 1967 di Formula 1 e che la rivista Quattroruote, dopo averla provata, ne pubblicò le impressioni di guida. Durante il weekend del Grand Prix de Monaco Historique (11-13 Maggio 2018), il Principe Alberto II di Monaco ha ripercorso il tradizionale giro di parata della famiglia reale monegasca al volante dell’auto. Uno dei prototipi si trova attualmente al museo dedicato a Ferruccio Lamborghini a Dosso, frazione di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara. Il suo nome deriva dalle corride, come altri modelli della casa bolognese. Marzal è, infatti, il nome di una razza di tori utilizzati nelle arene.

Il Design Award for Concept Cars & Prototypes, assegnato sempre per Referendum Pubblico nei giardini di Villa Erba, è stato infine vinto dalla Bugatti La Volture Noire (2019).

La Bugatti La Voiture Noire è una vettura supersportiva di lusso prodotta dalla casa automobilistica franceseBugatti. Si tratta di un esemplare unico, presentato in anteprima mondiale al salone di Ginevra 2019 come l’automobile più costosa al mondo. È stata realizzata per celebrare i 110 anni dalla fondazione del marchio, avvenuta nel 1909 ad opera di Ettore Bugatti. La Voiture Noire rappresenta un omaggio alla Tipo 57 SC Atlantic disegnata da Jean Bugatti, figlio di Ettore Bugatti, e prodotta dal 1936 al 1938 in soli quattro esemplari, dei quali solo tre furono venduti a dei clienti. La prima originariamente di colore grigio-blu, identificata con il numero di telaio 57 374 e conosciuta come “Rothschild Atlantic”, fu acquistata dal banchiere britannico Victor Rothschild. La terza auto costruita, la “Holzschuh Atlantic” con numero di telaio 57 473, è stata consegnata al collezionista francese Jacques Holzschuh nell’ottobre del 1936. Il secondo proprietario morì in un incidente nei pressi di un passaggio a livelloin cui l’automobile andò completamente distrutta. Decenni dopo è stata oggetto di un complesso restauro, sebbene il motore non potesse essere salvato. L’ultima Atlantic prodotta, la “Pope Atlantic”, con identificativo 57 591 fu completata nel maggio del 1938 ed ebbe come primo proprietario il miliardario britannico Briton R.B. Pope.

Questa vettura attualmente appartiene allo stilista statunitense Ralph Lauren la quale vinse nel 2013 la Coppa D’Oro Concorso D’

Il quarto esemplare, secondo in ordine di produzione con il numero di telaio 57 453, era “La Voiture Noire” (la macchina nera), l’automobile personale di Jean, che la utilizzò come modello per le foto nei volantini e come auto dimostrativa per le esibizioni automobilistiche dell’epoca. Solo lui e alcuni suoi amici stretti, principalmente piloti Bugatti, ebbero l’onore di sedersi dietro il suo volante. Nel 1940, nel tentativo di strapparla dalle fauci della seconda guerra mondiale, fu spedita da Molsheim a Bordeaux a bordo di un treno che non arrivò mai a destinazione e non fu più vista da allora. Questa vettura è una delle leggende Bugatti, la sua scomparsa è uno dei più grandi misteri della storia dell’automobile. Secondo gli esperti di collezionismo, se fosse ritrovata potrebbe avere un valore di 100 milioni di euro.

La Tipo 57 SC Altantic era costruita a mano con un’ossessiva attenzione ai dettagli, dai raffinati interni alla carrozzeria dal disegno a goccia nata da una fusione concettuale tra l’art déco e l’industria aeronautica. Per le sue prestazioni è considerata la prima vettura supersportiva di lusso della storia. Con “La Voiture Noire” del 2019 Bugatti ha voluto portare la velocità, la tecnologia, il lusso e lo stile di un’icona in una nuova era. È una coupé che unisce il comfort di una limousine alle prestazioni di una hypercar. Essa rappresenta un tributo alla storia della casa automobilistica francese, un manifesto della sua estetica e un pezzo di haute-couture automobilistico. È stata disegnata dalla mano del direttore del design di Bugatti Étienne Salomé, che, ispirandosi al capolavoro di Jean Bugatti, ha rivisitato esteticamente la Bugatti Chiron senza modificarne la piattaforma meccanica. Il frontale allungato è simile a quello della Divo nello splitter inferiore, ma totalmente inedito per quanto riguarda i gruppi ottici e gli sfoghi sul cofano. Il naso sporgente si fonde con l’apertura pronunciata del radiatore a forma di ferro di cavallo, inconfondibilmente Bugatti. La fiancata è estremamente pulita, con una rivisitazione della “C Line” più morbida e raccordata con il tetto che fa da cornice al parabrezza e ai cristalli laterali ridisegnati e privi di montante a vista. Dal frontale fino alla coda è presente una pinna centrale realizzata in alluminio che replica l’elemento stilistico più particolare della Atlantic, anche se in questo caso non è funzionale come invece succedeva sul veicolo degli anni ’30, in cui la metà sinistra e la destra della scocca erano rivettate insieme proprio in corrispondenza di quel particolare. Il posteriore è stato totalmente ridisegnato con un unico LED curvo per i gruppi ottici chiamato dal designer “Kiss Goodbye”, una copertura integrale che nasconde il motore W16, l’alettone attivo e i sei caratteristici terminali di scarico singoli. La scritta Bugatti con lettere maiuscole è stata infine integrata sopra la targa. La carrozzeria interamente in fibra di carbonio è realizzata a mano e verniciata in tinta Deep Black Gloss. I cerchi in lega hanno un design speciale. Gli interni sono basati su quelli della Chiron, ma sono realizzati su misura e ancora non sono stati svelati. La Voiture Noire adotta lo stesso motore W16 quadriturbo della Chiron, che ha una cilindrata di 7993 cm3, una potenza di 1500 CV (1103 kW) e 1600 Nm di coppia

Il costo de La Voiture Noire è di 11 milioni di euro tasse escluse, e, secondo indiscrezioni lanciate dal quotidiano sportivo spagnolo Marca, potrebbe diventare di proprietà del calciatore portoghese Cristiano Ronaldo, che già possiede una Bugatti Chiron. Altre indiscrezioni indicavano Ferdinand Piech, ex numero uno del gruppo Volkswagen e grande estimatore di Bugatti, quale compratore della vettura

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