
In questi giorni – e per circa tre settimane ancora – i giardini di Castelfalfi si animano della fioritura del Lilium tigrinum splendens, un giglio dalla straordinaria eleganza che presenta caratteristiche morfologiche molto affini a quelle dello storico Lilium biondii. Si tratta della varietà attualmente più vicina al giglio originario scoperto in Cina tra il XIX e il XX secolo, e rappresenta oggi un autentico simbolo vivente del legame tra botanica, storia e territorio.

Antonio Biondi (1848–1929), che nacque e visse a Castelfalfi essendo membro della stessa famiglia che fu proprietaria di buona parte della tenuta tra il XIX ed il XX secolo, fu una figura di spicco nel panorama botanico dell’epoca. Appassionato ricercatore e mecenate illuminato, tra il 1888 e il 1901 sostenne la spedizione scientifica in Cina del missionario francescano Padre Giuseppe Giraldi. Uno degli esiti di quell’impresa pioneristica fu l’individuazione e la raccolta nel Thaé-pé-chan in Cina, nel febbraio 1894 del bulbo di una specie di Lilium, allora ancora sconosciuta, cui fu dato il nome di Lilium Biondii per celebrare così eternamente il finanziatore della fortunata spedizione.
Un’ampia documentazione d’ archivio lascia intuire che Biondi possa aver piantato personalmente i bulbi del “suo” giglio nel giardino all’italiana antistante la villa in cui visse, oggi chiamato Parco mediceo, che progettò secondo il suo gusto, in conformità anche alle mode del tempo ed applicando innovative tecniche agronomiche.
Questa importante riscoperta è il risultato di un approfondito lavoro di ricerca condotto dal reparto Heritage di Castelfalfi, da tre anni impegnato nella ricostruzione del patrimonio culturale della tenuta. Grazie agli studi della storica Veronica Vestri presso la biblioteca della facoltà di Botanica dell’Università di Firenze, dove sono conservate le carte di Antonio Biondi, è stato possibile ricostruire con rigore l’impresa di Padre Giraldi, fortemente sostenuta dal Biondi stesso, e l’impatto della spedizione nell’arricchimento delle conoscenze botaniche dell’epoca. Carlo Portinari, Landscape Manager di Castelfalfi ogni giorno si impegna per tradurre questa narrazione in un progetto di valorizzazione del giardino storico, integrando varietà floreali coerenti con le specie originarie coltivate da Biondi e restituendo al paesaggio la sua memoria più autentica.
La fioritura del Lilium a Castelfalfi non è dunque solo un evento naturale: è il ritorno di eventi vissuti, un’eredità botanica che continua a vivere, stagione dopo stagione, perpetuando in un fiore dai petali color arancio vivo e dal profumo intenso.


