
Inaugura il 1 giugno la grande mostra che Micexperience Rete di Imprese, con Regione Puglia e Comune di Mesagne, sta allestendo nel Castello Normanno Svevo della cittadina messapica, in ottemperanza al Protocollo d’Intesa “Puglia Walking Art”.
Dopo “Caravaggio e il suo tempo” e “G7: sette secoli di arte italiana”, sta per concretizzarsi un’ulteriore prova della crescita e della valenza culturale e artistica di questo territorio: “Il tempo degli Impressionisti da Monet a Boldini”, mostra curata dalla Prof.ssa Isabella Valente, docente di storia dell’Arte contemporanea dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, offrirà al pubblico un’opportunità unica per esplorare il dialogo artistico tra Italia e Francia nel XIX secolo, valorizzando il contributo di grandi maestri dell’Impressionismo. La mostra sarà allestita nelle sale nobili del Castello Normanno Svevo di Mesagne dal 1 giugno al 26 novembre prossimi, e si preannuncia come “un evento di portata europea ma caratterizzato anche in un’ottica territoriale che arricchisce ulteriormente questa esperienza artistica connotandola in senso realmente inclusivo e proiettato verso la crescita collettiva” come dichiara Pierangelo Argentieri, Presidente di Puglia Walking Art.
Il focus della mostra è su un’epoca davvero speciale per la storia tout court e per la storia dell’arte, e darà occasione ai visitatori di approfondire come la nascita dell’Impressionismo francese sia scaturito da un processo di modernizzazione della pittura motivato dall’appropriazione, da parte dell’artista, dell’autonomia della visione. Un’autentica rivoluzione culturale, che interessò non soltanto la Francia, ma che si fece strada in diversi ambienti italiani, fino a definire in piena libertà un percorso comune.
Spiega la Prof.ssa Valente che “il distacco dalla scuola, lo scivolare al di fuori di schemi prefigurati e dal dominio di canoni estetici, formali, stilistici, ma soprattutto culturali, fu un traguardo comune sia per gli Impressionisti francesi sia per molti artisti italiani … anche da prima della storica data del 1874”. E scendendo nei dettagli aggiunge “ne sono esempi i più noti Domenico Morelli e Filippo Palizzi, il gruppo dei Macchiaioli, ma, andando ancora indietro nel tempo, un incipit può essere individuato nella prima esperienza della cosiddetta Scuola di Posillipo, quando Anton Sminck van Pitloo vinse nel 1824 la cattedra di Pittura di paesaggio, la prima in un’Accademia italiana, con un dipinto eseguito completamente en plein air che eludeva ogni regola fissata dal paysage classique, il Boschetto di Francavilla al Chiatamone”.
Nelle sale del Castello di Mesagne, dunque, attraverso pitture e sculture, sarà proposto questo dialogo fra esperienza francese ed esperienza italiana, guardando ai temi del paesaggio e della natura, del progresso e della modernità, dell’autonomia artistica e della diffusione del messaggio.
Lungo il percorso della mostra mesagnese si potrà apprezzare, tra le altre, un’opera del salentino Gioacchino Toma (1836-1891), Donna che legge 1875-80, proveniente da una prestigiosissima collezione privata, che consente di cogliere la delicatezza dello sguardo del pittore sul personaggio femminile, la sensibilità nel coglierlo in un intimo momento della giornata, e soprattutto l’attenzione al “giapponismo”, tanto in voga negli anni Settanta dell’Ottocento soprattutto in Francia.
Altrettanto significativa sarà In villa di Filippo Palizzi (1818-1899), autore della grande tela del San Teodoro a cavallo della Cattedrale di Brindisi; il dipinto di proprietà della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, uno dei prestatori museali italiani coinvolti nella mostra, condensa le novità del realismo in pittura avviate e maturate dal Palizzi.
In villa, riferibile al 1877, mostra come della passeggiata nel parco di una coppia di giovani amanti non siano rimasti che i cappelli, il mantello, lo scialle e altri oggetti personali abbandonati sulla panchina. Uno squarcio straordinariamente moderno di vita vera, eseguito con una pennellata veloce, sintetica, ma estremamente raffinata.
Per ammirare queste e numerose altre opere vale la pena di acquistare fin d’ora i biglietti in prevendita su Vivaticket.